TRAMA
Il libro narra la storia di Will, una ragazza di 8-10 anni che vive nello Zimbawe, verso la fine dell’800, nella fattoria dove lavora suo padre. La sua vita è felice, avventurosa, a contatto con la natura e gli animali, è circondata da amore degli amici e anche del capitano, il proprietario della fattoria. La vita di Will viene sconvolta dalla morte del padre e dal matrimonio del capitano Browne con Cynthia, una giovane donna che vuole arricchirsi. Will a malincuore è costretta a partire abbandonando tutti i suoi amici: Simon, Shumba e la sua vita da selvaggia, viene mandata in un rigido collegio inglese, dove viene presa in giro per il suo modo di parlare e per il suo modo di vestire, allora decide di scappare e inizia a vagare per Londra cercando un modo per tornare a casa. Cerca di sopravvivere al freddo e alla fame da sola e poi completamente disperata incontra inaspettatamente un’anziana signora che le manifesta affetto, comprensione e la aiuta facendole capire che si può trovare del bello e del buono anche a Londra.

TEMI TRATTATI: La libertà.

COMMENTO: Questo libro mi è piaciuto molto perché mi ha fatto capire quanto è difficile ambientarsi in luoghi diversi da quelli abituali, senza essere giudicati negativamente e senza rinunciare alle proprie radici. L’autrice, secondo me, vuole trasmettere a noi lettori un messaggio importante: non vergognarsi mai, né di dimenticare chi si è, la propria identità e le proprie origini. Inoltre ci invita ad essere forti, ad avere coraggio, speranza e fiducia nei tempi più drammatici. Consiglierei la lettura del libro perché la storia è appassionante dall’inizio alla fine: la prima parte è molto divertente e la seconda parte commuovente perchè quando la bambina si trasferisce a Londra si ritrova da sola, senza aiuti.