TITOLO: "Il bambino di Noè"

AUTORE:  Eric-Emmanuel Schmitt

EDITORE:  BUR Rizzoli 2013

GENERE:  Romanzo Guerra

TRAMA

Joseph ha sette anni e vive in un collegio-orfanotrofio di Bruxelles. Sono gli anni del nazismo, della persecuzione degli ebrei. Proprio perché ebreo, il piccolo viene affidato dai genitori ai nobili Sully e da loro a Padre Pons. All’interno dell’orfanotrofio Joseph scopre l’amicizia grazie all’incontro con Rudy, ragazzo più grande e suo tutor. A lui resterà legato, con lui condividerà paura e gioia. Una sera i nazisti fanno irruzione nel collegio per deportare i bambini, ma padre Pons riesce a trovare un modo per salvarli nascondendoli nella sua cripta, dove già custodisce preziosi oggetti e libri ebraici per dare testimonianza ai posteri dell’esistenza del popolo, con il desiderio di essere un nuovo Noè, quindi salvare quel mondo. La cripta per loro tutti diventa, infatti, una nuova arca. Il contenuto della cripta e la conoscenza della religione del sacerdote permettono a Joseph di avvicinarsi al cristianesimo e riuscire a crescere rispettando i valori, l’amicizia e la famiglia.

COMMENTO

Un libro molto interessante, ha un linguaggio scorrevole e comprensibile. Un libro adatto a tutte le età, una testimonianza tratta da una storia vera che porta, secondo me, a riflettere sul toccante tema della persecuzione degli ebrei. Il libro è ambientato nel 1943, nel corso della seconda guerra mondiale. I tedeschi arrestavano e deportavano nei campi di concentramento gli ebrei. Il protagonista è Joseph, un bambino di dieci anni, ebreo. I suoi genitori, onesti lavoratori, lo affidarono a Sully, un’amica, quando scoprirono che i tedeschi avrebbero fatto una retata nel loro quartiere. Tuttavia, qualche giorno dopo, le SS entrarono in casa di Sully perché qualcuno aveva riferito loro che ospitavano un ebreo. La signora dimostrò il contrario, e fu costretta ad affidare il bambino a Padre Pons, un prete cristiano che, insieme Marcelle, cercava di salvare i bambini ebrei che ospitava, dando loro una nuova identità. Joseph, in questa comunità, legò particolarmente con Rudy, un ragazzo che poi scoprì essere ebreo. Un giorno Joseph seguì Padre Pons perchè era curioso di scoprire cosa andasse a fare in un luogo lontano e nascosto Scoprì che collezionava, in un posto segreto, tutto ciò che riguardava l'ebraismo affinché non fosse dimenticato. Col passare del tempo, nonostante tutte le premurose attenzioni, i tedeschi scoprirono che molti ragazzini erano ebrei e dovettero arrestarli. Padre Pons chiese loro di rimandare al giorno dopo, affinché tutti si preparassero per la partenza e le SS accettarono. L'indomani però erano già scappati, e si erano nascosti nel luogo segreto, dove vi era la collezione sull'ebraismo. Intanto delle persone volenterose di aiutare gli ebrei, prendevano in affido qualche bambino. dopo poco tempo però la Resistenza aveva vinto e aveva liberato la loro città.

Il Bambino Di Noè È chiaro e semplice da capire, non vi sono ambiguità o incertezze. Ciò che lo rende particolare è il fatto che, oltre al tema della guerra, tratta e descrive i rapporti sociali e la mentalità di quei tempi. Colpisce molto l'aiuto che danno le persone agli ebrei, mettendo loro stessi in pericolo. Tuttavia, quello che mi ha positivamente sorpresa è il rapporto tra Joseph e la madre.

 

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